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Aggiornamento in Medicina
È stato dimostrato che il trapianto autologo di midollo osseo dopo chemioradioterapia mieloablativa e purging immunomagnetico migliora l’esito in pazienti con neuroblastoma ad alto rischio.
Attualmente, le cellule staminali da sangue periferico vengono infuse dopo terapia mieloablativa, ma l’effetto del purging ( deplezione selettiva ) non è noto.
È stato condotto uno studio randomizzato del purging di cellule staminali da sangue periferico tumore-selettivo nel trapianto di cellule staminali per pazienti con neuroblastoma ad alto rischio.
Nel periodo 2001-2006, bambini e giovani adulti ( età inferiore a 30 anni ) con neuroblastoma ad alto rischio sono stati assegnati in maniera casuale al momento della diagnosi in un rapporto 1:1 a ricevere cellule staminali da sangue periferico senza purging o dopo purging immunomagnetico.
La randomizzazione è stata stratificata per stadio del International Neuroblastoma Staging System, età, status di MYCN e classificazione International Neuroblastoma Pathology.
Pazienti e medici che somministravano il trattamento erano a conoscenza del gruppo di assegnazione.
Tutti i pazienti sono stati trattati con 6 cicli di chemioterapia di induzione, terapia di consolidamento mieloablativa e radioterapia al sito primario del tumore e alle metastasi sensibili a Metaiodobenzilguanidina ( MIBG ) presenti prima della terapia mieloablativa, seguiti da Isotretinoina orale.
La raccolta di cellule staminali da sangue periferico è stata effettuata dopo 2 cicli di induzione.
Per il purging, le cellule staminali da sangue periferico sono state mescolate con Ferro carbonile e le cellule fagocitarie sono state rimosse con magneti in Samario - Cobalto.
Le cellule rimanenti sono state mescolate con sfere immunomagnetiche preparate con 5 anticorpi monoclonali mirati contro antigeni di superficie delle cellule del neuroblastoma e le cellule che hanno aderito sono state rimosse con magneti in Samario - Cobalto.
I pazienti sono stati sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali con cellule staminali da sangue periferico in base all’assegnazione casuale dopo 6 cicli di terapia di induzione.
L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da eventi, ed è stato analizzato per intention-to-treat.
Sono stati arruolati 495 pazienti, 486 dei quali sono stati assegnati in maniera casuale al trattamento: 243 a ricevere cellule staminali da sangue periferico senza purging e 243 cellule staminali da sangue periferico dopo purging.
Le cellule staminali da sangue periferico sono state raccolte da 229 pazienti nel gruppo con purging e in 236 del gruppo senza purging; 180 pazienti dal gruppo purging e 192 da quello senza purging sono stati sottoposti a trapianto.
A 5 anni, la sopravvivenza libera da eventi è stata del 40% con purging versus 36% senza purging ( p=0.77 ), la sopravvivenza generale è stata pari al 50% con purging rispetto a 51% senza purging ( p=0.81 ).
Decessi legati a tossicità si sono verificati in 15 pazienti durante l’induzione ( 8 nel gruppo purging e 7 in quello senza purging ) e 12 durante il consolidamento ( 8 nel gruppo purging e 4 in quello senza purging ).
L’evento avverso più comune riportato è stata la stomatite di grado uguale o superiore a 3 sia durante l’induzione ( 87 di 242 pazienti nel gruppo purging e 93 di 243 pazienti nel gruppo sena purging ) sia durante il consolidamento ( 131 di 177 con purging vs 145 di 191 senza purging ).
Gli eventi gravi di grado uguale o superiore a 3 sono stati: diminuzione della funzione cardiaca ( 4 di 242 pazienti con purging e 5 di 243 senza purging ) ed elevati livelli di creatinina ( 5 di 242 pazienti con purging e 6 di 243 senza purging ) durante l’induzione e sindrome sinusoidale ostruttiva ( 12 di 177 pazienti nel gruppo purging e 17 di 191 senza purging ), rottura vascolare acuta ( 11 di 177 pazienti con purging e 9 di 191 senza purging ) e diminuzione della funzione cardiaca ( 1 di 177 pazienti con purging e 4 di 191 senza purging ).
In conclusione, il purging immunomagnetico di cellule staminali da sangue periferico per trapianto autologo di cellule staminali non ha migliorato l’esito, forse a causa di un purging incompleto o tumore residuo nei pazienti.
Le cellule staminali da sangue periferico non sottoposte a purging sono accettabili come supporto per la terapia mieloablativa per neuroblastoma ad alto rischio. ( Xagena2013 )
Kreissman SG et al, Lancet Oncol 2013; 14: 999-1008
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