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Aggiornamento in Medicina
Thymoglobuline ( Immunoglobulina di coniglio anti-timociti umani ) appartiene a un gruppo di medicinali denominati immunosoppressivi ( farmaci anti-rigetto ). Questi medicinali possono aiutare a prevenire il rigetto di organi trapiantati. Possono inoltre essere utilizzati per trattare altre reazioni immunitarie indesiderate.
Thymoglobuline è un'immunoglobulina anti-timociti umani ottenuta dal sangue di conigli iniettati con cellule provenienti
dalla ghiandola timica umana.
Le immunoglobuline contenute nel farmaco attaccano e distruggono alcune delle cellule del suo sistema immunitario che hanno parte nel rigetto degli organi trapiantati o che generano reazioni immunitarie indesiderate.
Thymoglobuline è una polvere liofilizzata per concentrato per soluzione per infusione ( 25 mg, confezione monodose ).
Trapianto di rene, fegato, pancreas o cuore
Thymoglobuline trova impiego nei pazienti che hanno avuto un trapianto d’organo, per la prevenzione e il trattamento del rigetto dell’organo trapiantato. È un tipo di farmaco noto come immunosoppressivo ( farmaco anti-rigetto ). Thymoglobuline modifica il meccanismo di difesa dell’organismo e aiuta ad accettare l’organo trapiantato.
Profilassi nell’adulto della malattia acuta e cronica da trapianto verso ospite ( Graft versus Host Disease, GvHD )
Thymoglobuline è impiegato nei pazienti che hanno avuto un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali da sangue
periferico ( trapianto di cellule che possono formare cellule ematiche ) allo scopo di evitare la malattia del trapianto contro l’ospite ( una malattia nella quale le cellule immunitarie trapiantate con il midollo osseo o con le cellule
staminali da sangue periferico riconoscono l' ospite come estraneo e predispongono un attacco immunologico ).
Anemia Aplastica
Thymoglobuline può essere usata nel trattamento dell’anemia aplastica, se gli altri trattamenti non hanno avuto successo. L’anemia aplastica è un raro tipo di disturbo ematico a causa del quale l’organismo non produce un numero sufficiente di cellule ematiche. Per questo motivo potrebbe sentirsi stanco e apparire pallido. Potrebbe inoltre contrarre facilmente infezioni, subire facilmente la formazione di lividi o perdere frequentemente sangue dal naso.
Thymoglobuline non deve essere impiegato se il paziente è allergico alle proteine di coniglio o a uno qualsiasi degli eccipienti di Thymoglobuline; se ha un’infezione acuta o cronica attiva, poiché Thymoglobuline riduce la capacità dell’organismo di
combattere le infezioni.
E’importante informare il medico curante in caso di:
Storia di una reazione allergica ad animali o ad altri medicinali. Il medico monitorerà attentamente il paziente e interromperà il trattamento in caso di segni di una reazione allergica a Thymoglobuline;
Malattie del sangue, quali trombocitopenia ( numero di piastrine nel sangue inferiore al normale ) o leucopenia ( numero di globuli bianchi nel sangue inferiore al normale ). La dose dipenderà dal numero di globuli bianchi o piastrine nel sangue, che sarà controllato prima, durante e dopo il trattamento.
Dopo il trattamento con Thymoglobuline è sconsigliata l’immunizzazione con vaccini vivi attenuati nei pazienti che
hanno recentemente ricevuto la terapia.
Il vaccino potrebbe causare effetti indesiderati o potrebbe non essere efficace perché il suo sistema immunitario
non è in grado di rispondere alla vaccinazione.
Quando i medicinali sono prodotti da plasma o sangue umano, vengono prese misure precauzionali per prevenire infezioni che potrebbero essere trasmesse ai pazienti. Queste misure prevedono un’attenta selezione del plasma e del sangue dei donatori, per essere certi che i donatori a rischio d’infezione vengano scartati, mentre ciascuna donazione e ogni insieme di plasma sono analizzati per evidenziare virus o infezioni. I produttori di questo tipo di medicinali inoltre, includono procedure di inattivazione o rimozione virale nel processo di lavorazione del plasma o sangue umano.
Malgrado queste misure, quando i medicinali prodotti da plasma o sangue umano sono somministrati, non si può totalmente escludere la possibilità di trasmissione di una infezione. Questo vale per tutti i virus di provenienza ancora sconosciuta, virus emergenti o altri tipi d’ infezioni.
Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus che possiedono un rivestimento di lipidi, come il virus
dell’immunodeficienza umana ( HIV ), il virus dell’epatite B e dell’epatite C, nonché per i virus senza rivestimento di lipidi, come epatite A.
I provvedimenti adottati potrebbero essere limitatamente significativi per i virus non-incapsulati quali il Parvovirus B19.
E’particolarmente importante informare il medico se il paziente ha assunto di recente uno dei seguenti farmaci immunosoppressivi: Ciclosporina, Tacrolimus, Mofetil micofenolato.
Questo perché se il sistema di difesa del corpo è troppo depresso, si possono avere gravi infezioni, riattivazione di
infezioni e sepsi ( grave infezione presente nel sangue che si diffonde all'intero organismo ) e neutropenia febbrile ( febbre
associata a un numero inferiore al normale di alcuni globuli bianchi ).
Nell’anemia aplastica, il trattamento immunosoppressivo contribuisce al rischio di infezioni associate all'anemia aplastica
stessa.
L’uso di medicinali immunosoppressivi, compresa Thymoglobuline, può aumentare il rischio di sviluppare in futuro tumori,
compresi linfoma o malattia linfoproliferativa post-trapianto.
Thymoglobuline non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità poiché i suoi effetti sul feto non sono noti. Thymoglobuline non è stata studiata durante il travaglio ed il parto.
Le donne trattate con Thymoglobuline non devono allattare al seno, per il possibile rischio di passare nel latte materno e provocare effetti sul bambino.
Non è noto se Thymoglobuline possa influenzare la capacità riproduttiva.
Durante trattamento con Thymoglobuline il paziente non deve guidare né usare strumenti o macchinari, perché Thymoglobuline può provocare malessere, stanchezza o capogiri.
Thymoglobuline viene somministrato attraverso un catetere per via endovenosa in un periodo di almeno 4 ore. La prima dose può essere somministrata in un periodo più lungo.
La dose ricevuta è variabile e dipende dal peso, dal disturbo medico trattato e dall’assunzione concomitante di
altri medicinali.
Dosaggio di Thymoglobuline nella immunosoppressione nei trapianti
a) Per evitare il rigetto nel trapianto d’organo: da 1 a 1.5 mg per kg di peso corporeo al giorno per 2 – 9 giorni nel caso di trapianto di rene, pancreas o fegato, pari a una dose totale di 2 – 13,5 mg/kg; da 1 a 1.5 mg per kg di peso corporeo al giorno per 2 – 5 giorni nel caso di trapianto di cuore, pari a una dose totale di 2 – 7.5 mg/kg;
b) Trattamento degli episodi di rigetto nel trapianto d’organo: 1.5 mg per kg di peso corporeo al giorno per 3 – 14 giorni, pari a una dose totale di 4.5 – 21 mg/kg;
c) Per evitare la malattia acuta e cronica da trapianto contro l’ospite: Nel trapianto di cellule staminali ( da midollo osseo o da sangue periferico ), da familiari che possiedono cellule con proteine diverse dalle proprie ( donatori non-HLA-identici ) o da non-familiari che possiedono cellule con proteine uguali alle proprie ( donatori HLA-identici ), a pazienti adulti, viene raccomandata la somministrazione di Thymoglobuline, come terapia preliminare, alla dose di 2.5 mg per kg di peso corporeo ogni giorno a partire da 4 giorni prima del trapianto, da concludere 2 giorni o 1 giorno prima del trapianto, pari a una dose cumulativa di 7.5 - 10 mg/kg.
Dosaggio di Thymoglobuline nell’anemia aplastica
Tra 2.5 mg e 3.5 mg per kg di peso corporeo ogni giorno per 5 giorni consecutivi, pari a una dose totale di 12.5 – 17.5 mg/kg.
Il paziente sarà controllato regolarmente durante la somministrazione della prima dose in quanto è più probabile che si sviluppino effetti indesiderati. Il controllo riguarderà la presenza di eruzioni cutanee, il polso, la pressione e la
respirazione. Potrebbero essere monitorate le conte ematiche. Se il numero di globuli bianchi è basso, possono essere somministrati medicinali per prevenire o trattare infezioni; se il numero delle piastrine è basso, può essere somministrata una infusione di piastrine.
La dose di Thymoglobuline può essere modificata dal medico in caso di effetti indesiderati.
Le informazioni attualmente disponibili indicano che i pazienti pediatrici non richiedono dosaggi differenti rispetto ai pazienti adulti.
Prima o contemporaneamente a Thymoglobuline possono essere somministrati altri farmaci. Questi medicinali servono a prevenire o trattare possibili effetti indesiderati e possono includere: antipiretici ( es. Paracetamolo ) per ridurre la febbre; corticosteroidi ( es. Idrocortisone ) per prevenire il rigetto d’organo ed effetti indesiderati; antistaminici ( es. Cetirizina ) per prevenire una risposta allergica.
Come tutti i medicinali, Thymoglobuline può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Alcuni effetti indesiderati, quali febbre, eruzioni cutanee e cefalea, e altri che influenzano il battito cardiaco, la pressione e la respirazione, nonché alcune reazioni di tipo allergico, sono più probabili con la prima o la seconda dose di Thymoglobuline che con dosi successive.
Le reazioni associate all’infusione comprendono: febbre, brividi / irrigidimento, difficoltà di respirazione, sensazione di nausea / vomito o diarrea, ipotensione o ipertensione, orticaria, senso di malessere generalizzato, eruzione cutanea, cefalea, battito cardiaco irregolare o accelerato.
Durante il trattamento con Thymoglobuline, in alcuni pazienti è stato osservato un aumento temporaneo e reversibile delle transaminasi senza altri segni o sintomi clinici.
Questi effetti indesiderati possono essere lievi e scomparire dopo il trattamento con altri medicinali. Possono inoltre essere ridotti modificando la dose di Thymoglobuline o aumentando il periodo di tempo in cui viene somministrata.
Dopo il trattamento con Thymoglobuline, sono stati riportati i seguenti eventi avversi. Poiché questi eventi derivano dalla sorveglianza post marketing, la loro reale frequenza non è nota: reazioni anafilattiche gravi e, in casi molto rari, fatali. Le fatalità sono state osservate in pazienti che non hanno ricevuto Adrenalina durante l’evento; sindrome da rilascio di citochine associate a disfunzione cardiorespiratoria ( ipotensione, sindrome da insufficienza respiratoria acuta ( ARDS ), edema polmonare, infarto miocardico, tachicardia e/o decesso; malattia da siero; immunosoppressione a seguito di combinazione di vari agenti immunosoppressivi. ( infezioni, riattivazioni di infezioni, in particolare CMV [ citomegalovirus ], neutropenia febbrile e sepsi, neoplasie maligne compresi, a titolo non esclusivo, disturbi linfoproliferativi e altri linfomi ( che possono essere mediati da virus ), nonché tumori solidi.
Talvolta gli effetti indesiderati possono comparire dopo mesi dal trattamento. Nei pazienti che fanno uso di Thymoglobuline assieme ad altri immunosoppressori possono comparire effetti ritardati, compresi un maggior rischio di infezioni e di alcuni tipi di tumore.
Le informazioni disponibili indicano che il profilo di sicurezza di Thymoglobuline nei pazienti pediatrici non è fondamentalmente diverso rispetto a quella osservato negli adulti. ( Xagena2016 )
Fonte: AIFA, 2016
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